Esistono due modalità di caricamento dei bilanci:
Per salvare i dati inseriti bisogna sempre cliccare sul tasto del salvataggio.
Una volta cliccato sul tasto di cui sopra, una finestra segnalerà che il salvataggio è andato a buon fine.
Il software è strutturato sulla base di 2 parametri:
1. Scelta del metodo da utilizzare
2. Dati a disposizione: solo consuntivi oppure anche previsionali
Quest’ultima opzione dà la possibilità di inserire i valori previsionali necessari senza redigere il piano industriale. E’ utile quando sono in possesso di un budget previsionale che mi è stato già fornito dall’azienda e quindi non ho necessità di utilizzare la sezione che mi permette di redigere il piano previsionale.
Se scelgo la valutazione sui dati anche previsionali dovrò inserire tali dati nelle schermate del piano previsionale che si apriranno una volta effettuata la scelta.
Ogni scelta comporta un fac simile di perizia personalizzato rispetto alla finalità della valutazione.
Singoli Metodi - Sezioni da Compilare
Scelta di una valutazione che comporta un’analisi su dati solo a consuntivo
Se scelgo ad esempio la Valutazione dell'azienda o di singole quote con soli dati consuntivi dovrò seguire il seguente iter:
1. Inserire i bilanci nella sezione Bilancio consuntivo
2. Cliccare su Parametri Costo del Capitale dove andrò a definire tutti i parametri per calcolare il tasso di sconto che sarà utile per il metodo reddituale e misto
3. Inserisco tutti i settaggi richiesti nelle sezioni relative ai singoli metodi a cui si rimanda per approfondimenti
4. Nelle sezioni Frasi perizie e Documentazione inserirò rispettivamente dei testi e una check list della documentazione esaminata che verranno automaticamente riportate nella perizia in Word
5. Nella sezione Anagrafica posso inserire i dati relativi ai soggetti, perito e azienda oggetto di perizia, che verranno automaticamente riportate in perizia.
Scelta di una valutazione che comporta un’analisi su dati anche previsionali
Se scelgo ad esempio la Valutazione dell'azienda o di singole quote con dati consuntivi e previsionali dovrò seguire il seguente iter:
1. Inserire i bilanci nella sezione Bilancio consuntivo
2. Tornare nella sezione Setting e configurare alcuni parametri per la redazione del piano previsionale: Numeri di anni previsionali, aliquote fiscali ecc.
3. Cliccare sulla sezione Piano previsionale e inserire i dati nelle seguenti sottosezioni:
Investimenti
Fonti di Finanziamento
Ricavi costi di gestione
Gestione crediti e debiti
Una volta compilati tutti i dati richiesti il software genererà il Piano industriale previsionale per gli anni prescelti (da 2 a 5)
4. Nella sezione Parametri WACC e Costo del Capitale andrò a definire tutti i parametri per calcolare il tasso di sconto che sarà utile per i Metodi reddituali, del Discounted cash flow e Eva. La maggior parte sono già pre-configurati, l’unico che dovrò inserire manualmente è quello relativo al costo del debito che varia da azienda ad azienda.
5. Inserisco tutti i settaggi richiesti nelle sezioni relative ai singoli metodi a cui si rimanda per approfondimenti
6. Nelle sezioni Frasi perizie e Documentazione inserirò rispettivamente dei testi e una check list della documentazione esaminata che verranno automaticamente riportate nella perizia in Word
7. Nella sezione Anagrafica posso inserire i dati relativi ai soggetti, perito e azienda oggetto di perizia, che verranno automaticamente riportate in perizia.
Altro (con dati consuntivi e inserimento manuale dati previsionali)
Se scelgo l’ultima opzione - Altro (con dati consuntivi e inserimento manuale dati previsionali):
1. Inserire i bilanci nella sezione Bilancio consuntivo
3. Nella sezione Parametri WACC e Costo del Capitaleandrò a definire tutti i parametri per calcolare il tasso di sconto che sarà utile per i Metodi reddituali, del Discounted cash flow e Eva. La maggior parte sono già pre-configurati, l’unico che dovrò inserire manualmente è quello relativo al costo del debito che varia da azienda ad azienda. Dovrò inoltre inserire il valore del Debito e dell’Equity per gli anni previsionali prescelti e l’aliquota fiscale.
Inserisco tutti i settaggi richiesti nelle sezioni relative ai singoli metodi a cui si rimanda per approfondimenti
5. Nelle sezioni Frasi perizie e Documentazione inserirò rispettivamente dei testi e una check list della documentazione esaminata che verranno automaticamente riportate nella perizia in Word
6. Nella sezione Anagrafica posso inserire i dati relativi ai soggetti, perito e azienda oggetto di perizia, che verranno automaticamente riportate in perizia.
Per prima cosa bisogna scegliere il numero di anni di bilancio e successivamente l’ultimo anno disponibile.
Una volta fatto ciò, devo solo inserire i dati nelle celle corrispondenti secondo gli schemi di bilancio stabiliti dal Codice civile.
Il software è aggiornato per tenere conto delle modifiche apportate dal D.Lgs. n. 139/2015.
Inserimento manuale del bilancio in forma abbreviata
Sia nel caso di bilancio ordinario che in forma abbreviata la maschera di inserimento è la stessa e sempre rappresentata da quella del bilancio ordinario. I dati che non sono presenti nel bilancio abbreviato dovranno essere recuperati nella nota integrativa.
Nel passivo dello Stato patrimoniale in forma abbreviata la voce D dei debiti è riportata complessivamente con la sola distinzione di quelli esigibili entro e oltre l’esercizio successivo.
Nel software, invece, è comunque prevista la possibilità di riportare i valori riferiti alle singole tipologie di debito come nel caso del bilancio ordinario da rinvenire nella nota integrativa se contenuti. Questo perché, mancando ad esempio la suddivisione dei debiti verso banche tra esigibili entro e oltre i 12 mesi ma solo il complessivo di tutti i debiti, l’analista finanziario non potrà mai sapere qual è la parte dei debiti corrispondente al breve, sconti o fidi, e quella oltre i 12 mesi, finanziamenti, mutui ecc.
Per tale motivo, se si vuole effettuare una corretta analisi finanziaria bisogna, anche nel caso di azienda che utilizza il bilancio in forma abbreviata, non fermarsi solo ai totali così come riportati in bilancio ma valorizzare ogni singola voce reperibile in nota integrativa come se fosse un bilancio in forma ordinaria.
Importazione XBRL
Per importare un bilancio nel formato XBRL bisogna essere in possesso del file XBRL come depositato in Camera di Commercio.
Per prima cosa bisogna scegliere il numero di anni di bilancio e successivamente l’ultimo anno disponibile del bilancio.
N.B. Quando viene importato un file XBRL lo stesso prevede sempre due bilanci: se ad esempio importo il bilancio 2015 automaticamente verrà importato anche l’anno 2014. Quindi, se voglio importare l’anno 2015 devo scegliere nella cella “Totali anni” sempre 2 anni.
Se invece voglio importare due anni, anno 2014 e 2014, devo inserire nella cella “Totali anni” il numero 4.
Successivamente devo cliccare sull’icona XBRL
Successivamente devo cliccare sull’icona XBRL
N.B. Una volta importati i bilanci tramite XBRL, posso sempre modificare i singoli valori cliccando nella cella corrispondente.
2 a) Importazione automatica formato XBRL bilancio ordinario
Se trattasi di importare un bilancio ordinario in XBRL non sussiste alcun problema, basta seguire la procedura descritta precedentemente e i valori saranno automaticamente inseriti nelle celle corrispondenti.
2 b) Importazione automatica formato XBRL bilancio abbreviato
Nel caso di importazione di bilancio XBRL in forma abbreviata la procedura da seguire è la stessa ma, se si vuole effettuare una corretta analisi finanziaria, bisogna in questo caso non fermarsi solo ai totali così come riportati in bilancio ma valorizzare ogni singola voce reperibile in nota integrativa come se fosse un bilancio in forma ordinaria.
Il bilancio verrà sempre importato automaticamente ma verranno indicati, come da codice civile, solo i totali delle voci senza la sotto indicazione.
Il significato dei diversi colori
Le celle di colore rosso o arancione guidano l’utente poiché sono le celle che possono essere valorizzate ovvero in cui è possibile inserire dei singoli valori che non sono presenti nel bilancio in forma abbreviata e reperibili nella nota integrativa. In questo caso il valore 22.900 può riferirsi sia alla cella di colore rosso che arancione o anche in parte a ciascuna di essa.
Le celle contraddistinte dal colore grigio segnalano l’utente che dal bilancio importato non sono presenti valori per quella singola voce del bilancio per cui bisogna lasciare il valore pari a zero. E’ comunque sempre possibile modificare ed inserire un valore
Qui di seguito, si riportano tutte le possibili modalità di inserimento dei valori ed il significato dei diversi colori delle celle.
Gestione imposte anticipate bilanci 2016 e successivi
Nei bilanci 2016 o successivi è stata introdotta una distinzione riguardante i crediti per le imposte anticipate nell'attivo circolante; ovvero non esiste più una suddivisione tra entro e oltre 12 mesi ma sono accorpati in un unico valore che verrà sommato direttamente al totale crediti.
Nei bilanci abbreviati provenienti da file XBRL tale valore è sommato ai totali entro e oltre 12 mesi successivamente, per evidenziare la distinzione che contraddistingue questi particolari bilanci.
Inoltre è doveroso aggiungere che, nei bilanci abbreviati provenienti da file XBRL, il valore di tali imposte può essere conteggiato comunque all'interno dei totali entro e oltre 12 mesi, il software in ogni caso riconoscerà automaticamente tali condizioni, ed inserirà i campi relativi ai crediti per imposte anticipate entro e oltre i 12 mesi dell'attivo circolante come fosse un bilancio antecedente al 2016.
Celle di colore bianco
Esempio 1
In questo caso l’XBRL caricato ha importato esattamente i valori presenti in bilancio. Per tale motivo non necessita nessun altro intervento. Se però volessi comunque modificare i valori caricati supponendo di attribuire ai costi d’impianto un valore pari a 2, tale inserimento modifica il totale delle immobilizzazioni immateriali, che ammontano a 286.195, evidenziando il disallineamento con i valori importati da xbrl che invece è pari a 286.193. A seguito dell’inserimento del valore le celle diventano di colore rosso per evidenziare che si è apportata una modifica e che le celle devono essere ulteriormente valorizzate al fine di allineare il totale con quello del bilancio.
Celle di colore rosso
Esempio 2
In questo caso il software importerà il solo valore totale delle rimanenze contenuto nel XBRL pari a € 150. Le celle dove posso inserire i sub valori da reperire in nota integrativa saranno contrassegnate dal colore rosso. Posso scegliere di operare in due modi:
1. lasciare i valori dei soli totali così come importati dal file XBRL
2. inserire manualmente nelle celle rosse i singoli valori sub totali presi nella nota integrativa
Sempre nel caso specifico appena inserisco un valore in una delle celle contrassegnate dal colore rosso il totale cambia per tenere conto del/dei nuovi valori inseriti.
Ed il colore rosso sparirà quando i sub valori inseriti saranno pari al totale importato dal bilancio XBRL (prima colonna: 60 + 40 + 50 = 150).
Esempio 3
Celle di colore grigio
Esempio 4
Se le celle sono tutte di colore grigio, ciò significa che nessun valore è presente nel bilancio abbreviato importato dato che il valore del sub-totale è pari a zero. Posso comunque sempre inserire dei valori anche nelle celle grigie.
Esempio 5
Se invece ci appaiono celle rosse e grigie:
Se una cella è di colore grigio vuol dire che non risulta nessun valore nella stessa dato che, come in questo caso, il valore dei crediti oltre i 12 mesi risultante nel bilancio XBRL è pari a zero.
Posso comunque, se voglio, inserire dei valori anche nelle celle grigie nonostante il software mi abbia segnalato che nel bilancio XBRL importato non sono presenti tali valori.
Celle colore arancione
Abbiamo visto precedentemente il significato delle celle di colore grigio.
Esempio 6
Se una cella è invece di colore arancione ciò vuol dire che i valori esigibili oltre l’esercizio successivo sono maggiori di zero e quindi possono essere valorizzati.
In questo caso il totale dei crediti esigibili oltre l’esercizio successivo è pari a 8.422, possiamo inserire i singoli valori nelle celle di colore arancione reperendoli nella nota integrativa. Mentre, sempre nel caso specifico, essendo il totale dei crediti esigibili entro l’esercizio pari a zero, le singole celle dei crediti entro sono di colore grigio per indicare che nel bilancio XBRL importato non sono presenti tali valori. Posso comunque se voglio inserire dei valori anche nelle celle grigie nonostante il software mi abbia segnalato che nel bilancio XBRL importato non sono presenti tali valori.
Da notare che nell’anno precedente (la colonna a sinistra) non viene indicato nessun colore. Questo perché in tal caso nel XBRL importato non sono presenti valori dato che il totale debiti è pari a zero. Per tale motivo non vi è necessità di valorizzare le stesse.
Celle di colore arancione e rosse
Esempio 7
Per tale motivo il totale dei debiti esigibili entro l’esercizio successivo è di colore rosso e collegato alle celle dello stesso colore mentre quelli oltre di colore arancione. Dovrò quindi consultare la nota integrativa e verificare se nella stessa sono presenti i valori delle singole voci distinte in entro e oltre ed eventualmente inserirli nelle celle corrispondenti.
Da notare che nell’anno successivo (la colonna a destra) non viene indicato nessun colore. Questo perché in tal caso l’XBRL importato conteneva tutte le informazioni nelle singole celle. Per tale motivo non vi è necessità di valorizzare le stesse ricercando i valori nella nota integrativa.
Esempio 8
Se una cella è invece di colore arancione vuol dire che i valori esigibili oltre l’esercizio successivo sono maggiori di zero e quindi possono essere valorizzati. Analizziamo quali sono le differenze nel caso di inserimento manuale di valori in celle arancioni (valori esigibili oltre l’esercizio successivo) o rosse (valori esigibili entro l’esercizio successivo).
Valorizzando la cella della voce “altri debiti- entro 12 mesi” con un importo pari a 387.743, il software indica all’utente che tale importo non copre esattamente il totale dei debiti esigibili entro l’esercizio successivo attraverso un alert (Differenza 1); in questo caso l’utente dovrà verificare il corretto inserimento del valore desunto dalla nota integrativa in quanto l’importo inserito non copre esattamente il totale.
Analogamente, l’inserimento di un importo superiore al valore xbrl genera un alert (Differenza -1) tale per cui l’utente avrà evidenza dell’inserimento di un importo superiore (di una unità) rispetto al totale importato da xbrl.
Tale differenza incide anche sulla quadratura (attivo-passivo) che assume valore pari a 1, ad indicare la presenza di una unità in eccedenza rispetto al Totale Attivo.
Il software “raccorda” i dati dell’ultimo bilancio con quelli previsionali, definiti dall’utente, e può essere distinto in diverse sezioni,
Fogli di input:
Setting
Bilancio consuntivo
Investimenti
Fonti di finanziamento
Ricavi costi di gestione
Gestione crediti e debiti
Frasi report (in cui inserirò dei testi che ritroverò nel piano scaricato)
Fogli di output: dove vengono compiute automaticamente tutte le elaborazioni/analisi finanziarie dell’impresa sulla base dei dati dei bilanci degli anni passati e delle ipotesi economico-finanziarie previsionali inserite dall’utente.
Il primo compito dell’analista è quello di caricare i bilanci storici nel software, all’interno delle sezioni di Bilancio consuntivo. Il caricamento può avvenire:
1. Importando i dat da file XBRL
2. Imputando a manualmente i dati nelle celle corrispondenti
Se non si posseggono dati dell’azienda riferiti ad un periodo di almeno 3 anni si devono utilizzare i dati più recenti avendo cura di utilizzare la colonna più a destra.
Inseriti i bilanci degli anni precedenti, si può accedere alle altre sezioni di input dove verranno inserite le assunzioni economiche e finanziarie negli anni di previsione
Il software provvede automaticamente a simulare gli scenari futuri, per 5 esercizi successivi sulla base dei dati inseriti relativi agli anni passati e delle variazioni percentuali previsionali impostate. Partendo dalle combinazioni economiche e produttive riscontrate negli ultimi anni viene quindi costruito il Piano industriale prospettico dell’azienda, completo di Stato Patrimoniale e Conto Economico per ciascun anno previsionale.
Competenze necessarie per l’utilizzo e vantaggi del software
Non si richiedono particolari competenze di carattere informatico oltre alla capacità di utilizzo delle funzioni base di Excel. La scelta di una piattaforma in cloud e l’ambiente operativo di Excel like rendono il software utilizzabile dal maggior numero possibile di utenti. L’attenzione dell’analista può rivolgersi agli aspetti economico-finanziari senza distrazioni di ordine tecnico.
Certamente più delicato è il profilo delle competenze economiche e finanziarie richieste per poter utilizzare tutte le potenzialità del software. L’uso del software risulta infatti semplice dal punto di vista operativo, ma la qualità e quantità dei risultati che lo stesso fornisce richiedono una certa cultura finanziaria per poter intervenire sulle singole variabili di imputazione e per poter essere proficuamente interpretati, corretti ed utilizzati ai fini dell’implementazione di manovre finanziarie e di strategie produttive e di mercato.
Il software tiene conto della circolare 44/E del 26 novembre 2012 dell’ Agenzia delle Entrate in tema di nuova IVA per cassa, il cosiddetto cash accounting introdotto con il Decreto Sviluppo 2012 (Dl 83-2012) e regolamentato dall’articolo 32-bis
Inserimento dei dati
Poi bisogna recarsi nel foglio Setting e scegliere il numero di anni del piano finanziario e la previsione inizierà l’anno successivo a quello dell’ultimo bilancio disponibile.
Se per esempio imputo come numero anni del piano finanziario nel foglio Setting il numero 5, successivamente nel Bilancio a consuntivo nell’attivo dello stato patrimoniale devo solo scegliere l’ultimo anno a consuntivo. Se questo per esempio è il 2017 vorrà dire che il software prevedrà una analisi previsionale che parte dal 01/01/2018 fino al 31/12/2022 (anni 5)
Il primo valore da inserire è quello relativo al numero di anni del piano finanziario nel foglio Setting e la previsione inizierà l’anno successivo a quello dell’ultimo bilancio disponibile.
Cliccando su:
Mi si aprirà una sezione in cui posso prevedere ulteriori ipotesi di impostazione preliminare.
In questa sezione è possibile inserire il piano degli investimenti previsionale in immobilizzazioni che si vuole eventualmente effettuare. La tabella è già suddivisa per macro-settori. Se si hanno più sotto-voci della stessa tipologia, ad es. impianti specifici, bisogna ricomprendere tutte le sotto-voci in questa macro-voce che a sua volta appartiene al macro-settore D. È possibile spalmare l’investimento sull’intero periodo di previsione.
Una volta inseriti i valori (Iva esclusa) occorre identificare l’aliquota IVA corrispondente ad ogni tipologia di investimento. N.B.: è possibile variare le singole voci ma le stesse devono sempre e comunque essere riferite al macro-settore corrispondente: Es. le diverse sotto-voci di impianti specifici devono sempre essere ricompresi nel macro-settore D., come le consulenze sempre nella A.
Gestione ammortamenti
Ho la possibilità di scegliere due diverse modalità di calcolo degli ammortamenti
1. Automatico
Per i nuovi investimenti:
Alla destra del piano degli investimenti troviamo la tabella con le aliquote di ammortamento predisposta secondo le tabelle ministeriali, che andrà automaticamente ad essere associata alla voce corrispondente. Il software calcolerà automaticamente le quote di ammortamento andandole ad imputare nello Stato Patrimoniale come Fondo e nel Conto Economico come Quota annuale.
Scegliendo l’opzione Automatico, per la corretta imputazione delle quote di ammortamento si deve fare riferimento alla funzione:
L’opzione, riguardante l’Inizio ammortamento nuovi investimenti, è importante per calcolare con esattezza le quote di ammortamento relative ai nuovi investimenti da imputare nel Conto Economico previsionale. Ad esempio, se il piano industriale ha inizio nel 2015 ed effettuo investimenti nell’esercizio 2016 (poniamo nel II trimestre) il software, in coerenza con la normativa fiscale degli ammortamenti, andrà ad imputare le relative quote a partire dal 2016, rispetto al trimestre di inserimento.
Facciamo un esempio. Se prevedo l’acquisto di un capannone pari a € 100.000 nell’esercizio 2016 le quote di ammortamento da imputare nel Conto Economico previsionale, supponiamo con aliquota del 3% annua, saranno così suddivise:
Per quanto concerne i cespiti del precedente bilancio Inserirò i dati secondo la seguente tabella:
Questa sezione serve per calcolare le quote degli ammortamenti previsionali relativi ai cespiti presenti nell’ultimo bilancio approvato. Ogni voce è suddivisa in altre sottovoci. Per ognuna di esse, se presenti, devo inserire:
1. Aliquota di ammortamento che corrisponde all’aliquota applicata al singolo cespite
2. Costo storico del bene contabilizzato a bilancio al momento dell’acquisto
3. Fondo di ammortamento corrisponde al valore del fondo relativo a quel singolo cespite all’ultimo bilancio approvato
Il risultato ottenuto sarà rappresentato dal Valore netto del singolo bene che corrisponde a quello contabilizzato all’ultimo bilancio approvato
La voce “ok” è un check che serve per capire se i dati sono stati inseriti correttamente.
2. Manuale
Scegliendo tale modalità scomparirà la tabella precedente e dovrò semplicemente inserire le quote di ammortamento, sia quelle relative ai nuovi investimenti che ai cespiti presenti nei bilanci precedenti, in questa tabella
Le quote verranno imputate nel Conto economico previsionale con relativa creazione del fondo ammortamento nello Stato patrimoniale.
E via dicendo per gli esercizi successivi.
In questa sezione, vanno inseriti i versamenti di capitale di rischio che si pensa di investire nell’azienda, coerenti con la percentuale di Equity/Debt eventualmente prestabilita. Si ricorda che trattasi di quote annuali e quindi, per es., al 31/12/2017 il capitale sociale sarà formato dalla somma delle singole quote annuali. Nell’esempio sarà pari a € 300.000. Si sottolinea che la voce Finanziamento soci è stata inserita, per la sola fase di input nel Capitale di rischio, ma in fase di riclassificazione dei bilanci viene correttamente considerata come Capitale di terzi e quindi ricompresa nell’indebitamento dell’azienda.
Se, invece, si vuole prevedere la restituzione di Equity o del finanziamento soci basterà semplicemente inserire il valore con il segno negativo.
Le banche a breve sono suddivise tra le forme tecniche dello sconto di fatture salvo buon fine (SBF) e lo scoperto di conto corrente (FIDO) che chiaramente seguiranno dinamiche differenti. Bisogna prestare la massima attenzione ai valori inseriti precedentemente nella tabella riportata al termine del foglio INPUT SP, ma è comunque concessa facoltà di variazione degli stessi sia in aumento che, come spesso accade nelle ipotesi di ristrutturazione, in diminuzione. L’eventuale sconto di fatture opererà automaticamente sia sulla base del fatturato da scontare che della disponibilità del castelletto sino alla saturazione.
Preme sottolineare che la quota imputata a FIDO non sarà utilizzata dal software per la copertura di eventuali debiti finanziari a lungo termine, ma solo per necessità di circolante. Questa limitazione si rende opportuna per far sì che l’utente sia in grado di riconoscere un eventuale deficit derivante da debiti finanziari a lungo termine come mutui e/o leasing eventualmente consolidati in precedenza e trovare la giusta copertura, ad esempio attraverso una ulteriore immissione di risorse proprie, vendita di cespiti ecc. o un differente consolidamento che permetta di riequilibrare la situazione finanziaria.
IMPORTO MINIMO DI CASSA Parametro che serve a regolare l'utilizzo del fido. Premesso che il Fido interviene esclusivamente per la gestione corrente e non per il pagamento di debiti bancari o leasing, l'importo minimo di cassa rappresenta una soglia minima al di sotto della quale l'azienda preferisce utilizzare il fido invece che il denaro in cassa per i pagamenti correnti. Se si imposta un valore molto alto del parametro il fido verrà utilizzato maggiormente, viceversa se si imposta un valore basso.
Questa sezione è dedicata all’ammortamento del valore dei mutui già presenti nel passivo dello Stato Patrimoniale a consuntivo alla voce 4) Debiti verso banche oltre i 12 mesi, distinto singolarmente fino a 10 mutui differenti. Se i singoli mutui sono superiori a 10 è necessario è necessario accorpare quelli che hanno un piano di ammortamento similare.
È possibile inserire anche la ragione sociale dell’istituto di credito che ha concesso il mutuo.
Nella cella Residuo al 31-12-2014 bisogna inserire il valore residuo del mutuo risultante dall’ultimo bilancio approvato. Nelle celle successive inserirò la quota annua di ammortamento come da piano di ammortamento. Nelle celle relative agli oneri finanziari dovrò invece inserire il valore degli oneri finanziari associati al mutuo, ricavato anch’esso dal piano di ammortamento.
In questa sezione l’utente dovrà indicare il valore degli eventuali nuovi mutui richiesti. È possibile inserire fino a 4 mutui distinti. Una volta inseriti i parametri del mutuo (tasso, durata, fisso o variabile ecc.), il software calcolerà automaticamente il piano di ammortamento inserendo i valori corrispondenti nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico. Se il tasso praticato è fisso lasciare la lettera “F” nella cella TIP. TASSO.
È possibile prevedere anche l’ipotesi in cui il tasso di interesse praticato dalla banca non sia fisso, ma variabile. In questo caso basta inserire la lettera “V” nel riquadro precedente e il tasso variabile praticato.
È possibile inserire fino a 5 leasing distinti che verranno contabilizzati secondo il metodo “finanziario”.
L’imputazione dei parametri è identico a quello dei mutui bancari con la differenza che per i leasing è possibile prevedere anche una eventuale percentuale relativa al canone iniziale e al riscatto finale del bene.
Questa sezione è dedicata alla possibilità di usufruire di eventuali contributi e/o finanziamenti agevolati sul valore dell’investimento che l’azienda vuole effettuare. È possibile Inserire, per esempio, rispettivamente: la percentuale del contributo a fondo perduto sull’investimento; la percentuale di prestito agevolato sull’investimento; il valore del contributo in c/gestione, che viene però inserito in euro.
Inserire la percentuale di utili che si destinerà alla distribuzione ai soci sotto forma di dividendi. Per convenzione, il primo anno non sono previsti dividendi, mentre per i successivi la politica di distribuzione dovrà essere coerente con gli anni d’investimento e con il rapporto utili/flussi di cassa previsionali.
Le modalità di inserimento dei costi e dei ricavi di gestione sono essenzialmente due:
1. Attraverso l’imputazione di incidenze percentuali di variazione sul fatturato dell’anno precedente sia per i costi che per i ricavi;
2. Imputando i valori in euro per singolo costo o ricavo.
1. Inserimento delle incidenze percentuali dei costi sul fatturato:
Una volta imputate le singole incidenze andrò a definire la percentuale dell’aliquota Iva da applicare ed i giorni medi di pagamento ai fornitori.
Come detto in questo caso il software calcolerà le singole incidenze e imputerà i costi risultanti nel conto economico previsionale.
2. Inserimento dei costi in euro
In questa sezione occorre inserire il costo delle materie prime da acquistare (escluso Iva) per ogni anno di previsione. È possibile indicare fino ad un massimo di 15 diverse tipologie di materie prime
A destra inserire l’aliquota IVA corrispondente alla singola materia prima e i giorni di pagamento previsto ai fornitori quest’ultimi suddivisi per i primi tre anni previsionali. Dal quarto anno in poi, in questo caso dall’anno 2018 e successivi, i giorni saranno uguali all’ultimo anno inserito ovvero l’anno 2017. Tale dilazione concorrerà a determinare il valore del debito v/fornitori a fine anno.
La stessa logica di inserimento descritta per le Materie prime dovrà essere seguita anche per gli altri costi di gestione.
Questa sezione è utile per l’eventuale creazione di magazzino relativo alle materie prime immettendo una percentuale minore di 100 nella cella denominata Consumo Materie Prime o il suo utilizzo immettendo invece una percentuale maggiore di zero in quella di Utilizzo Magazzino materie prime.
Facciamo un esempio: se la percentuale è pari al 100% ciò comporta che le materie prime vengono utilizzate interamente nel processo produttivo senza dar luogo a rimanenze e quindi a magazzino. Se invece ho acquistato € 100.000 di materie prime nell’anno 2015 e inserisco nella cella del Consumo Materie Prime una percentuale pari al 99% ciò determinerà la creazione di un magazzino di materie pari a € 1.000 che si andranno a sommare eventualmente con il valore del magazzino già contabilizzato nell’ultimo bilancio approvato alla voce I) Rimanenze - 1) Materie prime, sussidiarie, di consumo. Nel Conto economico sarà contabilizzata la relativa variazione.
Nel secondo caso invece, relativo alle celle di Utilizzo Magazzino materie prime, inserendo per esempio una percentuale pari a 10% ciò determinerà che un valore corrispondente del magazzino, in questo caso € 10.000 (10% di € 100.000 più eventualmente il valore del magazzino precedente) sarà utilizzato nel processo produttivo e contabilizzato nel Conto economico come variazione.
In questa sezione deve essere inserita la percentuale di incidenza del costo del lavoro sul fatturato. Il primo valore, in questo caso quello riferito all’anno 2014, è la percentuale calcolata dal software riferita all’ultimo bilancio approvato e può essere utile come riferimento per gli anni previsionali.
Il software calcolerà automaticamente il costo corrispondente sia in termini di stipendio lordo che di contributi, Tfr, Inail ecc.
Attenzione: bisogna inserire i dati relativi al costo del personale nell’ultimo bilancio a consuntivo nelle voci corrispondenti nel conto economico altrimenti non è possibile calcolare le incidenze sul fatturato
Costo del lavoro
La compilazione del prospetto Costo del Lavoro richiede l’indicazione delle seguenti quantità per ciascun anno del piano finanziario:
Salari e stipendi lordi: ammontare dei costi per salari e stipendi contabilizzati nell’anno corrente. Di cui ritenute fiscali: quota dei salari lordi imputabile a ritenute fiscali. di cui ritenute previdenziali: quota dei salari lordi imputabile a ritenute previdenziali.
La compilazione di queste 3 righe, oltre alla registrazione del costo di competenza, comporterà automaticamente delle uscite di cassa, in conformità alle norme vigenti. Attraverso la tesoreria mensile, il sistema gestirà automaticamente il versamento mese per mese della quota dei salari netti e delle ritenute (il mese successivo a quello di contabilizzazione), calcolando inoltre, di volta in volta, l’ammontare dei debiti tributari e previdenziali che si generano in seguito a tale dinamica.
Oneri sociali: ammontare dei costi per oneri sociali contabilizzati nell’anno corrente. Anche in questo caso, la gestione automatica della tesoreria, farà in modo che il versamento avvenga il mese successivo a quello di iscrizione del costo di competenza con conseguente dinamica dei debiti previdenziali.
Per quanto attiene invece alla gestione del TFR, attraverso la riga Accantonamento a fondo TFR è possibile prevedere incrementi del fondo TFR (in contropartita alla registrazione di un costo di competenza). La riga Versamento TFR gestione esterna consente invece di prevedere il versamento di quote destinate ad un fondo esterno di gestione del TFR. Tale operazione comporterà una uscita di cassa e la registrazione di un costo a Conto Economico (ma non un incremento del fondo TFR interno).
Ricavi di gestione
Come già visto per i costi di gestione anche per i ricavi c’è la possibilità di due diverse modalità di inserimento:
1. Calcolo dei ricavi come incremento/decremento rispetto all’anno precedente
Una volta inserita la percentuale di incremento/decremento del fatturato, come per i costi, dovrò determinare l’aliquota Iva e i giorni medi di incasso dai clienti.
2. Inserimento dei ricavi per singolo prodotto
In questa sezione va inserito il valore della produzione, per ogni singolo prodotto/servizio, che si pensa di realizzare per gli otto anni previsionali.
Come per i costi di gestione, una volta determinato il valore della produzione riferita ad ogni singolo prodotto/servizio, bisognerà indicare la corrispondente aliquota IVA ed i giorni di incasso dai clienti, questi ultimi suddivisi per i primi tre anni previsionali. Dal quarto anno in poi, in questo caso dall’anno 2018 e successivi, i giorni saranno uguali all’ultimo anno inserito ovvero l’anno 2017. Tale dilazione concorrerà a determinare il valore dei Crediti v/clienti di fine anno.
Verrà così determinato il valore della produzione complessiva per ogni anno previsionale come la somma di ogni singolo prodotto.
Una volta determinato tale valore si dovrà calcolare il valore corrispondente dell’eventuale magazzino di prodotti finiti. Nelle prime celle, Vendita effettiva produzione realizzata, dovrà essere inserita la percentuale di vendita prevista rispetto al valore della produzione realizzata. Se pari al 100% ciò vuol dire che tutto ciò che produco viene venduto e concorrerà alla formazione del fatturato: produzione = vendita. Se invece, per esempio, tale percentuale è pari al 90%, ciò determinerà un fatturato realizzato per l’anno 2015 pari al 90% della produzione realizzata ovvero pari a € 40.500. Nel Conto Economico verrà contabilizzato rispettivamente un valore di fatturato pari appunto a € 40.500 ed una variazione delle rimanenze di prodotti finiti pari a € 4.500. Nello Stato Patrimoniale verrà contabilizzato un valore di magazzino creato pari a € 4.500 nella voce I Rimanenze 4) Prodotti finiti e merci.
Nel secondo caso invece, relativo all’ Utilizzo magazzino prodotti finiti, la percentuale inserita indicherà il livello di magazzino pregresso che l’azienda andrà utilizzare nel processo produttivo.
Il software dà la possibilità (funzione facoltativa) di prevedere anche la stagionalità delle vendite che andranno ad impattare nella Budget mensile e a determinare differenti valori di crediti e debiti.
Attenzione la somma delle singole percentuali mensili deve corrispondere precisamente al 100,00% altrimenti si incorre in un calcolo errato che può non far quadrare i bilanci previsionali.
Gestione avanzata crediti e debiti pregressi
Questa sezione è dedicata alla gestione dei crediti verso clienti entro i 12 mesi contabilizzati nell’ultimo bilancio approvato. È concessa la possibilità sia di prevedere una loro svalutazione, sia un incasso frazionato nel tempo in un massimo di tre anni previsionali. L’importo, nell’esempio € 19.900.962, che troviamo nella cella “Valore al 31/12/2014” è determinato dal software e si riferisce proprio crediti verso clienti entro i 12 mesi contabilizzati nell’ultimo bilancio approvato. Nella cella “Svalutazione nell’anno 2015” inseriremo l’importo corrispondente alla svalutazione dei crediti che intendo effettuare nel I anno previsionale. Il valore che ritroviamo nella cella “Valore residuo” è calcolato automaticamente dal software come differenza tra il valore dell’ultimo bilancio e la svalutazione effettuata. Successivamente andremo a dividere l’incasso effettivo di tale importo residuo per i primi tre anni previsionali.
Attenzione:
L’ultima operazione descritta, ovvero il valore d’incasso che intendo suddividere negli anni previsionali, deve essere rapportato con la quota dei crediti che ho scontato. Un esempio
chiarirà meglio la questione. In questo caso il valore residuo dei crediti è pari a € 19.400.962 determinato come differenza tra i crediti verso clienti entro i 12 mesi contabilizzati nell’ultimo bilancio approvato pari a € 19.900.962 e la svalutazione
che intendo effettuare nell’anno previsionale pari a € 500.000. Una consistente parte dei crediti è stata scontata dato che è stato inserito, nella tabella del foglio INPUT SP, il valore corrispondente appunto ai crediti scontati pari a € 17.024.582.
Riportiamo per completezza la tabella
Solo la differenza tra il valore residuo, pari a € 19.400.962 e il valore dei crediti scontati pari a € 17.024.582 è disponibile all’azienda per un effettivo incasso negli anni previsionali dato che quest’ultimo valore è stato già anticipato dalla banca e l’incasso successivo quando avverrà sarà incassato direttamente dalla banca stessa e non dall’azienda. Quindi, solo l’importo di € 2.376.380 determinerà effettivamente cassa per l’azienda e potrà essere realmente incassato.
Il funzionamento segue quello descritto per i crediti. E’ concessa la possibilità sia di prevedere un loro stralcio, sia un incasso frazionato nel tempo in un massimo, per i debiti verso fornitori di tre anni previsionali, per gli altri debiti fino a otto. L’importo dei debiti commerciali, nell’esempio € 7.779.398, che troviamo nella cella “Valore al 31/12/2014” è determinato dal software e si riferisce proprio debiti verso fornitori entro i 12 mesi contabilizzati nell’ultimo bilancio approvato. Nella cella “Stralcio nell’anno 2015” inserirò l’importo corrispondente allo stralcio dei debiti che intendo effettuare nel I anno previsionale. Il valore che ritroviamo nella cella “Valore residuo” è calcolato automaticamente dal software come differenza tra il valore dell’ultimo bilancio e lo stralcio effettuato. Successivamente andrò a dividere l’incasso effettivo di tale importo residuo per i primi tre anni previsionali.
Gestione crediti debiti tributari e previdenziali
Questa sezione è dedicata alla gestione dei debiti commerciali e tributari-previdenziali.
Devo scegliere tra due opzioni:
Questa opzione è quella che permette un inserimento dei valori molto più precisa dato che vengono distinti all’interno della macrovoce dei crediti e debiti tributari anche le singole componenti. Per esempio, nei debiti avremo la possibilità di distinguere tra: debiti per IRES, IRAP, IVA e altri. In tal caso il software aggancerà automaticamente tali valori alle singole componenti e la gestione previsionale di tali dati fiscali sarà maggiormente precisa dato che si andranno ad associare i singoli elementi che hanno dinamiche differenti l’una dalle altre. Chiaramente bisogna essere in possesso di tali dati che non sono rinvenibili nel semplice bilancio civilistico.
Scegliendo l’opzione Manuale ho la possibilità di gestire le dinamiche fiscali in modo semplificato attraverso solo la determinazione del valore dell’incasso (se crediti) o del pagamento (se debiti).
Risultati
Una volta inseriti tutti i dati il software effettua in automatico il calcolo di:
- Passaggio dal leasing metodo operativo a quello finanziario (facoltativo)
- Imposte: IVA, IRES, IRAP calcolate secondo i principi fiscali aggiornati
- Magazzino prodotti, semilavorati, materie prime
- Pagamento dividendi
- Crediti v/clienti
- Debiti v/fornitori
- Eventuale fondo svalutazione crediti
- Oneri e proventi finanziari
- Quote a breve e a lungo mutui
- Canoni leasing secondo con il metodo finanziario
- Costo del personale e fondo TFR
- Quote ammortamento
- Saldi banche a breve (eventuale SBF e Fido)
- Stagionalità delle vendite
- Flussi di cassa annuali e mensili
- Rating secondo i principali metodi
La Posizione Finanziaria Netta (Pfn) esprime l’ammontare dei debiti di natura finanziaria considerati al netto delle disponibilità liquide e delle attività prontamente liquidabili.
Posizione Finanziaria Netta = Passività finanziarie – (Disponibilità liquide + Attività finanziarie correnti)
Nella sezione Posizione finanziaria netta nel primo prospetto la PFN è rappresentata con il segno negativo se le disponibilità liquide sono maggiori dei debiti finanziari mentre nel secondo prospetto con il segno positivo. La differenza è solo di esposizione ma non vi è alcuna differenza nel valore assoluto. Il primo è quello utilizzato dalla letteratura aziendalistica, il secondo è quello rappresentato dalla Consob.
Dalla definizione segue che nel suo caso, non riscontrandosi alcuna passività finanziaria, la Pfn risulta tecnicamente negativa e, ad esempio, per l’anno 2017 è pari a - 4.996.419 e coincide (in valore assoluto) con l’ammontare delle liquidità e dei crediti finanziari correnti. Il segno meno sta ad indicare che il valore dei debiti finanziari (nel suo caso pari a 0) è inferiore al valore delle attività correnti. Di conseguenza, se ci limitiamo a considerare le passività finanziarie, l’azienda non risulta indebitata, la Posizione Finanziaria Lorda è pari a 0, mentre l’indebitamento finanziario netto (espresso dalla Pfn) è negativo.
In definitiva, il calcolo della Pfn prevede la somma algebrica di componenti positivi (i debiti finanziari) e di componenti negativi (le attività correnti). Queste ultime sono componenti negativi della Pfn nel senso che vanno sottratti alle altre quantità, ovvero considerate con il segno meno nel calcolo della Pfn.
Quanto appena esposto è perfettamente rappresentato nel secondo prospetto incluso alla schermata ‘Posizione Finanziaria Netta’. Nel suo caso i debiti finanziari sono sempre nulli e può notare come i valori delle attività finanziarie correnti e delle disponibilità liquide siano riportati tra parentesi, ad indicare convenzionalmente che tali quantità vanno sommate con il segno negativo alle altre quantità del prospetto. Ne segue che il valore risultante della Pfn non può che essere negativo. Alla luce di ciò, il verso e la colorazione degli indicatori di tendenza risulta del tutto coerente. Nel passare da € 1.559.411 nel 2016 ad € 1.334.088 le attività finanziarie correnti sono in calo del 14,4% e la freccia orientata verso il basso (ad evidenziare una riduzione del valore) e di colore rosso (ad evidenziare un trend negativo, di decrescita per l’azienda) esprime proprio questo, indipendentemente dal fatto che quei valori sono rappresentati tra parentesi (ovvero con il segno negativo) poiché è con tale segno che debbono essere sommati per ottenere la Pfn. Allo stesso modo la Pfn, nel passare da un valore di € -4.485.966 nel 2015 ad € -5.938.610 nel 2016, evidenzia un trend in miglioramento, dato che più piccola è la Pfn, tanto meglio è per l’azienda e ciò vale anche per valori negativi della Pfn. Il valore del 2016 è (algebricamente) inferiore a quello del 2015 e riflette un aumento delle attività correnti rispetto alle passività, il che è, appunto, un fatto positivo per l’azienda.
Il calcolo è effettuato diversamente nel primo prospetto della schermata ‘Posizione Finanziaria Netta’, che a differenza dell’altro, è esposto in conformità alla Comunicazione Consob del 28 luglio 2006 ed alla raccomandazione del CESR del 10 febbraio 2005. Tali standard prevedono che il valore della Pfn sia rappresentato con il segno opposto rispetto alla definizione della Pfn richiamata in precedenza. Ciò fa sì che i valori della Pfn non siano più negativi, come da definizione, ma diventino positivi. L’interpretazione delle quantità in gioco ed il senso degli indicatori di tendenza, tuttavia non cambia.