Tale percentuale si suggerisce ricompresa tra l’1% ed il 5%.
Sì è stato perfettamente adeguato al Decreto sviluppo 2012.
Devi indicare il mese e l’anno in verrà effettuato il pagamento o i pagamenti nel caso di termini dilazionati dell’immobilizzazione. Se non viene effettuato il pagamento dell’intero importo nel primo anno previsionale il software calcolerà automaticamente un debito verso fornitori per la parte restante. Le modalità attraverso cui coprirò tali pagamenti dovranno essere indicate nelle sezioni successive (Fonti di finanziamento e Ricavi costi di gestione). Ad esempio, se ho appena iniziato il progetto e prevedo un pagamento di € 20.000 da effettuarsi nel febbraio 2019, il software mi indicherà che la cassa dello stato patrimoniale dell’anno 2019 ha un valore negativo per tale importo dato che automaticamente ci sarà un’uscita di € 20.000. Se decido di coprire tale fabbisogno attraverso il versamento di capitale sociale, nella sezione Fonti di finanziamento dovrò indicare tale valore nel Capitale di rischio/Aumenti di capitale sociale anno 2019. In tal modo il software automaticamente prevederà entrate per euro 20.000 che copriranno il pagamento e la cassa sarà pari a zero. Se invece tale valore verrà coperto dalle risorse generate dall’azienda date dalla differenza tra Ricavi e costi di gestione, dovrò verificare che tale differenza determini un surplus di almeno € 20.000 che mi permetterà di coprire il pagamento così che cassa dello Stato patrimoniale sia positiva.
Il sistema non include funzionalità specifiche per la dismissione di beni immobilizzati ma si può ovviare ricorrendo alle funzioni di previsione degli investimenti (schermata ‘Investimenti’). Per prevedere la cessione di un bene occorre cliccare su ‘Aggiungi Investimento’, selezionare la categoria del bene da cedere, inserire al campo ‘Importo (in €)” il valore del bene che si intende alienare con il segno negativo ed indicare infine l’importo dell’incasso ottenuto a fronte della cessione. Quest’ultimo andrà indicato alla sezione di inserimento dei pagamenti, anch’esso con il segno meno. Non è possibile prevedere incassi in più soluzioni e il mese di incasso indicato dovrà essere lo stesso mese in cui si prevede la cessione. Il campo relativo all’aliquota di ammortamento dovrà essere lasciato al valore di default (0%). Una volta usati tali accorgimenti, i prospetti verranno esposti correttamente e non vi sarà bisogno di apportare ulteriori correzioni.
In verità, per convenzione si considera che il primo anno non siano distribuiti dividendi, mentre per i successivi la politica di distribuzione dovrà essere coerente con gli anni d’investimento e con il rapporto utili/flussi di cassa previsionale.
Il saldo negativo della cassa per l'anno 2018 è determinato per la maggior dal rimborso del mutuo, che lei ha previsto proprio per il 2018 per una cifra superiore ai 3 milioni di euro.
Il sistema di gestione dei fidi bancari implementato dal software non consente di coprire il fabbisogno di liquidità derivante dai debiti a lungo termine con la linea di credito a breve, quindi non esiste una configurazione del fido che le consenta di riequilibrare la cassa.
Come soluzione alternativa, ed altrettanto valida, può prevedere l'immissione di risorse finanziarie alla sezione 'Altri finanziamenti', tramite la quale può imputare manualmente gli importi che le occorrono così da coprire il fabbisogno di cassa.
Alla schermata 'Ricavi e costi di gestione' opti per gestire la stagionalità dei costi/ricavi (è la prima impostazione in alto alla schermata).
Fatto ciò potrà rimodulare per l'anno 2018 le percentuali che esprimono la stagionalità dei costi indicando una percentuale dello 0% per i mesi da gennaio a settembre e riportando percentuali diverse da 0 per i restanti 4 mesi, facendo in modo che la loro somma sia comunque pari al 100%.
Come faccio ad inserire dei ricavi non operativi?
Al momento non è prevista una voce corrispondente ma può comunque risolvere il problema attraverso i seguenti passi:
1. inserire il valore nei proventi finanziari
2. Nel conto economico tale valore verrà inserito nei proventi finanziari ma sempre al di sotto dell'EBIT e quindi comunque come se fossero dei ricavi non operativi
3. Una volta stampato il
piano in word dovrà manualmente prendere il valore che trova nel Conto economico nei proventi finanziari e spostarlo nei ricavi non operativi
Attraverso tale procedura otterrà lo stesso risultato dato che tutti i margini (MOL, EBIT Utile netto ecc.) e gli indici non verranno influenzati da tale impostazione e quindi sia sotto il profilo contabile che finanziario non cambia nulla.
Stiamo comunque lavorando ad un aggiornamento che tenga conto di tale possibilità.
Come faccio ad inserire dei costi non operativi?
Al momento non è prevista una voce corrispondente ma può comunque risolvere il problema attraverso i seguenti passi:
1. Inserire il valore nei proventi finanziari con il segno negativo
2. Nel conto economico tale valore verrà inserito nei proventi finanziari ma sempre al di sotto dell'EBIT e quindi comunque come se fossero ricavi non operativi con segno
negativo
3. Una volta stampato il piano in word dovrà manualmente prendere il valore che trova nel Conto economico nei proventi finanziari e spostarlo nei costi non operativi
Attraverso tale procedura otterrà lo stesso risultato dato che tutti i margini (MOL, EBIT Utile netto ecc.) e gli indici non verranno influenzati da tale impostazione e quindi sia sotto il profilo contabile che finanziario non cambia nulla.che finanziario non cambia nulla.
Stiamo comunque lavorando ad un aggiornamento che tenga conto di tale possibilità.
Il software consente inoltre di gestire il valore delle rimanenze di materie prime attraverso una doppia modalità: Automatica - Manuale.
Modalità Manuale (consigliata)
Nel caso in cui si opti per una gestione manuale del magazzino, l’utente dovrà indicare direttamente il valore patrimoniale delle rimanenze di materie prime al termine di ciascun anno del periodo di previsione. In funzione dei valori immessi, il software provvederà automaticamente alle scritture contabili relative, calcolando ad esempio la variazione delle rimanenze da iscrivere al Conto Economico.
Per il primo anno previsionale e per gli anni successivi il software calcolerà automaticamente la variazione nel Conto economico previsionale determinato dal valore del magazzino indicato manualmente.
Modalità Automatica
In modalità Automatica dovranno essere indicati i seguenti valori percentuali:
In questa modalità, è possibile gestire l’eventuale creazione di magazzino relativo alle materie prime immettendo una percentuale minore di 100 nella cella denominata Consumo Materie Prime o il suo utilizzo immettendo invece una percentuale maggiore di zero in quella di Utilizzo Magazzino materie prime.
Facciamo un esempio: se la percentuale è pari al 100% ciò comporta che le materie prime vengono utilizzate interamente nel processo produttivo senza dar luogo a rimanenze e quindi a magazzino. Se invece ho acquistato € 100.000 di materie prime nell’anno 2015 e inserisco nella cella del Consumo Materie Prime una percentuale pari al 99% ciò determinerà la creazione di un magazzino di materie pari a € 1.000 che si andranno a sommare eventualmente con il valore del magazzino già contabilizzato nell’ultimo bilancio approvato alla voce I) Rimanenze - 1) Materie prime, sussidiarie, di consumo. Nel Conto economico sarà contabilizzata la relativa variazione.
Nel secondo caso invece, relativo alle celle di Utilizzo Magazzino materie prime, inserendo per esempio una percentuale pari a 10% ciò determinerà che un valore corrispondente del magazzino, in questo caso € 10.000 (10% di € 100.000 più eventualmente il valore del magazzino precedente) sarà utilizzato nel processo produttivo e contabilizzato nel Conto economico come variazione.
Il magazzino può essere gestito attraverso 2 modalità:
Modalità Manuale (consigliata)
Nel caso in cui si opti per un inserimento manuale, l’utente dovrà indicare il valore delle rimanenze di prodotti finiti al termine di ciascun anno previsionale. Per il primo anno previsionale e per gli anni successivi il software calcolerà automaticamente
la variazione nel Conto economico previsionale determinato dal valore del magazzino indicato manualmente.
Esempio
Primo anno previsionale – valore magazzino indicato € 100.000
Ciò significa che una parte del magazzino contabilizzato per un valore pari a € 100.000 sarà contabilizzato al 31/12/2018 nello Stato patrimoniale come magazzino di
prodotti finiti. Se l’anno successivo 2019 inserisco ad esempio un valore pari a € 90.000 ciò significa che una parte del magazzino per un valore pari alla differenza € 10.000 sarà destinato alla vendita. In tal caso, essendo tale valore contabilizzato
al costo, dovrò indicare nella sezione del fatturato il valore di tale magazzino che diventerà fatturato e sommarlo al fatturato della gestione corrente.
Attenzione: se si sceglie la modalità Manuale per la gestione del magazzino, anziché il Valore della Produzione, l’utente dovrà indicare, nella sezione relativa all’inserimento del fatturato, i valori dei Ricavi delle Vendite.
Modalità Automatica
Modalità Automatica
In modalità Automatica, dovranno essere indicati i seguenti valori:
Nelle prime celle, Vendita effettiva produzione realizzata, dovrà essere inserita la percentuale di vendita prevista rispetto al valore della produzione realizzata. Se pari al 100% ciò vuol dire che tutto
ciò che produco viene venduto e concorrerà alla formazione del fatturato: produzione = vendita. Se invece, per esempio, tale percentuale è pari al 90%, ciò determinerà un fatturato realizzato per l’anno 2015 pari al 90% della produzione realizzata
ovvero pari a € 40.500. Nel Conto Economico verrà contabilizzato rispettivamente un valore di fatturato pari appunto a € 40.500 ed una variazione delle rimanenze di prodotti finiti pari a € 4.500. Nello Stato Patrimoniale verrà contabilizzato
un valore di magazzino creato pari a € 4.500 nella voce I Rimanenze 4) Prodotti finiti e merci.
Nel secondo caso invece, relativo all’ Utilizzo magazzino prodotti finiti, la percentuale inserita indicherà il livello di magazzino pregresso che l’azienda andrà utilizzare nel processo produttivo.
La composizione delle voci vien di seguito dettagliata:
ALTRI CREDITI A BREVE TERMINE Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti - eventuale IVA a credito - eventuale credito tributario maturato nel caso in cui il versamento degli acconti d'imposta IRES e IRAP sia superiore al saldo -
ALTRI DEBITI A BREVE TERMINE Debiti v/istituti di previdenza entro i 12 mesi (sostanzialmente è il mese di dicembre dei contributi che verso a gennaio) - Altri debiti
Le obbligazioni non sono gestibili dal software. La voce è inserita solo perchè presenti nello schema classico di stato patrimoniale riclassificato.
L'impostazione che abbiamo dato a tutti i software di analisi finanziaria è quella Anglosassone che prevede come indice fondamentale della performance aziendale il calcolo del flusso di cassa operativo detto anche Flusso di cassa disponibile per gli azionisti e i finanziatori (detto anche Unlevered Free Cash Flow o Free Cash Flow to the Firm o degli investitori) Per chi voglia approfondire l'argomento rimandiamo agli articoli pubblicati sul portale alla voce "Approfondimenti". Tornando a noi, la formula per il calcolo delle imposte figurative è la seguente: IRES+quota deducibilità oneri finanziari
Lo scudo fiscale non è altro che lo storno del maggior valore imposte figurative che sono più alte di quelle a bilancio con queste ultime.
Come dicevamo queste formule sono quelle utilizzate da tutta la letteratura finanziaria anglosassone e sono indispensabili per un calcolo preciso del WACC e comunque per calcolare il c.d. CASH FLOW OPERATIVO.
Il ROI è calcolato come EBIT/Fonti di finanziamento che è lo stesso di EBIT/Capitale investito netto. Il capitale investito netto viene calcolato come: cap.inv. - fondo tfr - altri fondi - passività operative non correnti. Si eliminano questi valori perché noi consideriamo come fonti di finanziamento solo quelli tipici dell'azienda.
La formula è composta da cinque fattori che incidono in misura diversa sul risultato finale: equilibrio finanziario, capacità di auto finanziamento, redditività, solvibilità, utilizzo del capitale. Ad ognuno di questi indici viene dato un valore numerico che indica sinteticamente lo stato di equilibrio finanziario dell’impresa.
La Posizione Finanziaria Netta (Pfn) esprime l’ammontare dei debiti di natura finanziaria considerati al netto delle disponibilità liquide e delle attività prontamente liquidabili.
Posizione Finanziaria Netta = Passività finanziarie – (Disponibilità liquide + Attività finanziarie correnti)
Nella sezione Posizione finanziaria netta nel primo prospetto la PFN è rappresentata con il segno negativo se le disponibilità liquide sono maggiori dei debiti finanziari mentre nel secondo prospetto con il segno positivo. La differenza è solo di esposizione ma non vi è alcuna differenza nel valore assoluto. Il primo è quello utilizzato dalla letteratura aziendalistica, il secondo è quello rappresentato dalla Consob.
Dalla definizione segue che nel suo caso, non riscontrandosi alcuna passività finanziaria, la Pfn risulta tecnicamente negativa e, ad esempio, per l’anno 2017 è pari a - 4.996.419 e coincide (in valore assoluto) con l’ammontare delle liquidità e dei crediti finanziari correnti. Il segno meno sta ad indicare che il valore dei debiti finanziari (nel suo caso pari a 0) è inferiore al valore delle attività correnti. Di conseguenza, se ci limitiamo a considerare le passività finanziarie, l’azienda non risulta indebitata, la Posizione Finanziaria Lorda è pari a 0, mentre l’indebitamento finanziario netto (espresso dalla Pfn) è negativo.
In definitiva, il calcolo della Pfn prevede la somma algebrica di componenti positivi (i debiti finanziari) e di componenti negativi (le attività correnti). Queste ultime sono componenti negativi della Pfn nel senso che vanno sottratti alle altre quantità, ovvero considerate con il segno meno nel calcolo della Pfn.
Quanto appena esposto è perfettamente rappresentato nel secondo prospetto incluso alla schermata ‘Posizione Finanziaria Netta’. Nel suo caso i debiti finanziari sono sempre nulli e può notare come i valori delle attività finanziarie correnti e delle disponibilità liquide siano riportati tra parentesi, ad indicare convenzionalmente che tali quantità vanno sommate con il segno negativo alle altre quantità del prospetto. Ne segue che il valore risultante della Pfn non può che essere negativo. Alla luce di ciò, il verso e la colorazione degli indicatori di tendenza risulta del tutto coerente. Nel passare da € 1.559.411 nel 2016 ad € 1.334.088 le attività finanziarie correnti sono in calo del 14,4% e la freccia orientata verso il basso (ad evidenziare una riduzione del valore) e di colore rosso (ad evidenziare un trend negativo, di decrescita per l’azienda) esprime proprio questo, indipendentemente dal fatto che quei valori sono rappresentati tra parentesi (ovvero con il segno negativo) poiché è con tale segno che debbono essere sommati per ottenere la Pfn. Allo stesso modo la Pfn, nel passare da un valore di € -4.485.966 nel 2015 ad € -5.938.610 nel 2016, evidenzia un trend in miglioramento, dato che più piccola è la Pfn, tanto meglio è per l’azienda e ciò vale anche per valori negativi della Pfn. Il valore del 2016 è (algebricamente) inferiore a quello del 2015 e riflette un aumento delle attività correnti rispetto alle passività, il che è, appunto, un fatto positivo per l’azienda.
Il calcolo è effettuato diversamente nel primo prospetto della schermata ‘Posizione Finanziaria Netta’, che a differenza dell’altro, è esposto in conformità alla Comunicazione Consob del 28 luglio 2006 ed alla raccomandazione del CESR del 10 febbraio 2005. Tali standard prevedono che il valore della Pfn sia rappresentato con il segno opposto rispetto alla definizione della Pfn richiamata in precedenza. Ciò fa sì che i valori della Pfn non siano più negativi, come da definizione, ma diventino positivi. L’interpretazione delle quantità in gioco ed il senso degli indicatori di tendenza, tuttavia non cambia.
Il calcolo effettuato dal software opera delle semplificazioni ma comunque restituisce un valore valido di calcolo.
1) Ricavi vendite e prestazioni
2) Variazioni rimanenze di prodotti e semilavorati
3) Variazioni lavori in corso
5) Altri ricavi e proventi
VALORE DELLA PRODUZIONE
6) Acquisto merci
7) Servizi
8) Per godimento di beni di terzi
9) Personale
10) Ammortamenti
11) Variazioni materie prime sussidiarie di consumo e merci
14) Oneri diversi di gestione
COSTI DELLA PRODUZIONE
DIFF. VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE
Riprese in aumento
Svalutazioni e perdite su crediti
Base imponibile IRAP
Come si evince, per quanto concerne il costo del personale, il software assume che tutti i lavoratori siano assunti con contratto a tempo indeterminato e quindi siano deducibili ai fini IRAP.
Se si vuole, invece, considerare una parte o tutta del costo del personale come indeducibile allora bisognerà apportare delle variazioni in aumento ai fini IRAP nella sezione Setting/Opzioni avanzate.